mercoledì 13 febbraio 2013

RIFIUTI ZERO



Chiunque abbia a cuore temi ecologici ha sentito parlare, almeno una volta, di Paul Connett. È lui, infatti, il principale protagonista della rivoluzione “Rifiuti Zero”. Zero Waste, infatti, rappresenta un’evoluzione fondamentale nella strategia di gestione dei rifiuti, un percorso da intraprendere, in 10 passi, per ottenere una società migliore, più sostenibile, appunto che produca zero rifiuti nel minor tempo possibile.
Un contributo fondamentale quindi, quello offerto dalla casa editrice Dissensi, che ha portato in Italia e tradotto il libro più importante di questo studioso, chimico e tossicologo americano, da sempre impegnato in temi ambientali. Quello che racconta Connett in questo libro, infatti, è un sogno e una possibilità al tempo stesso; sembra un’utopia, ma può essere realtà: “La nostra attuale epoca è sonnambula. La maggior parte di noi, che viviamo nelle società occidentali, ha praticamente tutto quanto i nostri genitori e i nostri nonni hanno mai sognato – ad eccezione di una cosa: la sostenibilità.” ci dice l’autore nell’introduzione. E “i rifiuti sono l’evidenza che stiamo facendo qualcosa di sbagliato”. Come dargli torto?
Per questo motivo bisogna ripensare il nostro modo di vivere: con una strategia Rifiuti Zero, che dica “no” agli inceneritori, “no” alle mega discariche, “no” alla società usa e getta e “sì” ad una società sostenibile. Non è certo un passaggio semplice, né tantomeno tra le priorità dei governi. Eppure, dovrebbe esserlo. Quindi, come si attua questo piano “Rifiuti Zero”? Prima di tutto, alle solite e conosciute 3 R (Riduci, Riusa, Ricicla) bisogna aggiungere la R di Ri-progettazione e soprattutto di Responsabilità. E  poi, 10 passi per raggiungere questo sogno: “Può sembrare che Rifiuti Zero sia un obiettivo idealistico ma ci possiamo avvicinare a questo obiettivo con una serie di passi semplici, pra- tici, convenienti e politicamente accettabili.
Ecco i dieci passi che ho proposto per raggiungere Rifiuti Zero. Questi passi includono sia la responsabilità della comunità che quella industriale:
1. Separazione alla fonte
2. Raccolta differenziata porta a porta
3. Compostaggio

4. Riciclo
5. Riuso, riparazione e decostruzione (non demolizione) di vecchi edifici
6. Iniziative di riduzione dei rifiuti
7. Incentivi economici
8. Separazione del residuo e Centro di Ricerca Rifiuti Zero
9. Responsabilità industriale
10. Discarica temporanea per il non riciclabile e la frazione organica sporca stabilizzata.




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